Cinque mostre fotografiche da non perdere nel 2022
Uno dei modi migliori per coltivare la nostra creatività è sicuramente lasciarsi ispirare.
Leggendo e viaggiando, alzando lo sguardo e riempiendosi gli occhi di bello!
Abbiamo bisogno del linguaggio artistico, dei messaggi veicolati attraverso fotografia, pittura, scultura e ogni altra moderna espressione, abbiamo bisogno di stimolare i nostri sensi. Il 2022 vede finalmente una ricca proposta d'arte, tante sono infatti le mostre che ospita il nostro paese e che meritano sicuramente una visita.
Per avere una bella panoramica delle mostre artistiche in corso ed in arrivo per quest'anno in Italia vi consiglio di sbirciare qui.
In molti dei bookshop museali italiani potete trovare un corner SayPaper (una scusa ottima per andare a vedere una mostra!), trovate l'elenco qui
1. Ferdinando Scianna a Palazzo Reale Milano
Ferdinando Scianna è uno dei maestri della fotografia non solo italiana. Ha iniziato ad appassionarsi a questo linguaggio negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia.
Con oltre 200 fotografie in bianco e nero stampate in diversi formati, la rassegna attraversa l’intera carriera del grande fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, dalla Sicilia alle Ande boliviane, dalle feste religiose all’esperienza nel mondo della moda (iniziata con Dolce & Gabbana). Poi i reportage, i paesaggi, la sua ossessione per gli specchi. Infine i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura come Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e in particolare Leonardo Sciascia, a cui è tra l'altro riservata una intera e inedita sezione della mostra.
Fino al 5 giugno.
Si può mentire con le fotografie. Si può persino dire la verità, per quanto ciò sia estremamente difficile. Il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo é lo specchio del fotografo.
(Ferdinando Scianna)
Leggendo e viaggiando, alzando lo sguardo e riempiendosi gli occhi di bello!
Abbiamo bisogno del linguaggio artistico, dei messaggi veicolati attraverso fotografia, pittura, scultura e ogni altra moderna espressione, abbiamo bisogno di stimolare i nostri sensi. Il 2022 vede finalmente una ricca proposta d'arte, tante sono infatti le mostre che ospita il nostro paese e che meritano sicuramente una visita.
Per avere una bella panoramica delle mostre artistiche in corso ed in arrivo per quest'anno in Italia vi consiglio di sbirciare qui.
In molti dei bookshop museali italiani potete trovare un corner SayPaper (una scusa ottima per andare a vedere una mostra!), trovate l'elenco qui
Oggi volevo invece segnalarvi:
5 MOSTRE FOTOGRAFICHE
da non perdere nel 2022!
1. Ferdinando Scianna a Palazzo Reale Milano
Ferdinando Scianna è uno dei maestri della fotografia non solo italiana. Ha iniziato ad appassionarsi a questo linguaggio negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia.
Con oltre 200 fotografie in bianco e nero stampate in diversi formati, la rassegna attraversa l’intera carriera del grande fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, dalla Sicilia alle Ande boliviane, dalle feste religiose all’esperienza nel mondo della moda (iniziata con Dolce & Gabbana). Poi i reportage, i paesaggi, la sua ossessione per gli specchi. Infine i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura come Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e in particolare Leonardo Sciascia, a cui è tra l'altro riservata una intera e inedita sezione della mostra.
Fino al 5 giugno.
Si può mentire con le fotografie. Si può persino dire la verità, per quanto ciò sia estremamente difficile. Il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo é lo specchio del fotografo.
(Ferdinando Scianna)
2. Vivian Maier ai Musei Reali di Torino
Una Vivian Maier inedita è quella che giunge a Torino con l'esposizione a lei dedicata e che arriva direttamente dal Musée du Luxembourg di Parigi. Una mostra che si prefigge di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica di Vivian Maier, nota sulla scena internazionale a partire dal 2007, quando il suo corpus fotografico è stato scoperto a pochi anni dalla morte, avvenuta nel 2009.
La sua storia mi ha sempre affascinato, non faceva ufficialmente la fotografa bensì la bambinaia ma aveva sempre con sè la sua macchina fotografica con cui è stata capace di catturare frammenti di una realtà caotica, pieni di vita e spontaneità, una street photography unica nel suo stile.
I suoi rullini furono scoperti dal regista John Maloof, che per caso li acquistò in una casa d’aste. Maloof era in cerca di fotografie sulla città di Chicago per un volume fotografico, quando scoprì casualmente una valigetta contenente i negativi della Maier. Rimase così coinvolto dal lavoro della fotografa, che ne raccontò la vita in un film documentario intitolato Finding Vivian Maier.
L’esposizione nelle Sale Chiablese dei Musei Reali si sviluppa intorno ai temi ricorrenti nella produzione della fotografa americana, principalmente la strada e la vita che animava i quartieri popolari in Europa e negli Stati Uniti, documentando i cambiamenti sociali del proprio tempo. Sguardi, gesti, espressioni, colori e infanzia si intrecciano nel percorso espositivo, nonchè il repertorio inedito di scatti realizzati dall’artista proprio a Torino nel 1959.
Fino al 26 giugno 2022
"Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Sali, vai fino in fondo. E qualcun altro ha la stessa opportunità di arrivare alla fine."
Vivian Maier
Una Vivian Maier inedita è quella che giunge a Torino con l'esposizione a lei dedicata e che arriva direttamente dal Musée du Luxembourg di Parigi. Una mostra che si prefigge di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica di Vivian Maier, nota sulla scena internazionale a partire dal 2007, quando il suo corpus fotografico è stato scoperto a pochi anni dalla morte, avvenuta nel 2009.
La sua storia mi ha sempre affascinato, non faceva ufficialmente la fotografa bensì la bambinaia ma aveva sempre con sè la sua macchina fotografica con cui è stata capace di catturare frammenti di una realtà caotica, pieni di vita e spontaneità, una street photography unica nel suo stile.
I suoi rullini furono scoperti dal regista John Maloof, che per caso li acquistò in una casa d’aste. Maloof era in cerca di fotografie sulla città di Chicago per un volume fotografico, quando scoprì casualmente una valigetta contenente i negativi della Maier. Rimase così coinvolto dal lavoro della fotografa, che ne raccontò la vita in un film documentario intitolato Finding Vivian Maier.
L’esposizione nelle Sale Chiablese dei Musei Reali si sviluppa intorno ai temi ricorrenti nella produzione della fotografa americana, principalmente la strada e la vita che animava i quartieri popolari in Europa e negli Stati Uniti, documentando i cambiamenti sociali del proprio tempo. Sguardi, gesti, espressioni, colori e infanzia si intrecciano nel percorso espositivo, nonchè il repertorio inedito di scatti realizzati dall’artista proprio a Torino nel 1959.
Fino al 26 giugno 2022
"Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Sali, vai fino in fondo. E qualcun altro ha la stessa opportunità di arrivare alla fine."
Vivian Maier
3. Robert Capa a Villa Bassi Abano Terme
Robert Capa è considerato uno dei più famosi fotografi di guerra. Documentò moltissimi conflitti, tra cui la guerra civile spagnola e la seconda guerra mondiale. Raccontava la sofferenza, la miseria e il caos che solo una tragedia come la guerra può portare e a cui purtroppo ancora oggi dobbiamo assistere.
A pochi chilometri da Padova, nella città delle terme, va in scena però un Robert Capa insolito. Una mostra che riunisce i reportage meno noti del fotoreporter e svela il suo sguardo sul mondo quando non era puntato sul fronte di guerra che ha raccontato come pochi altri al mondo.
Fino al 5 Giugno 2022
"Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita."
(Robert Capa)
Robert Capa è considerato uno dei più famosi fotografi di guerra. Documentò moltissimi conflitti, tra cui la guerra civile spagnola e la seconda guerra mondiale. Raccontava la sofferenza, la miseria e il caos che solo una tragedia come la guerra può portare e a cui purtroppo ancora oggi dobbiamo assistere.
A pochi chilometri da Padova, nella città delle terme, va in scena però un Robert Capa insolito. Una mostra che riunisce i reportage meno noti del fotoreporter e svela il suo sguardo sul mondo quando non era puntato sul fronte di guerra che ha raccontato come pochi altri al mondo.
Fino al 5 Giugno 2022
"Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita."
(Robert Capa)
4. Henri Cartier-Bresson al Mudec di Milano
Una bellissima mostra dedicata al lavoro del grande maestro di fotogiornalismo in Cina che riunisce un eccezionale corpus di fotografie e documenti di archivio: oltre 100 stampe originali insieme a pubblicazioni di riviste d’epoca, documenti e lettere provenienti dalla collezione della Fondazione Henri Cartier-Bresson.
Un viaggio unico, attraverso la lente della sua macchina fotografica, che racconta due momenti-chiave nella storia della Cina: la caduta del Kuomintang e l’istituzione del regime comunista (1948-1949) e il “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong (1958).
Fino al 3 luglio.
“La macchina fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento dell'intuito e della spontaneità, il detentore dell'attimo che, in termini visivi, interroga e decide nello stesso tempo.”
Henri Cartier-Bresson
Una bellissima mostra dedicata al lavoro del grande maestro di fotogiornalismo in Cina che riunisce un eccezionale corpus di fotografie e documenti di archivio: oltre 100 stampe originali insieme a pubblicazioni di riviste d’epoca, documenti e lettere provenienti dalla collezione della Fondazione Henri Cartier-Bresson.
Un viaggio unico, attraverso la lente della sua macchina fotografica, che racconta due momenti-chiave nella storia della Cina: la caduta del Kuomintang e l’istituzione del regime comunista (1948-1949) e il “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong (1958).
Fino al 3 luglio.
“La macchina fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento dell'intuito e della spontaneità, il detentore dell'attimo che, in termini visivi, interroga e decide nello stesso tempo.”
Henri Cartier-Bresson
5. Frida Kahlo vista attraverso gli scatti di Nickolas Murray
Sessanta scatti di Nickolas Muray nei momenti più segreti della vita di Frida Kahlo, simbolo pop del femminismo e del Messico, per far scoprire a tutto il pubblico la donna che si cela dietro l’artista e conoscerne i segreti.
Un mostra fotografica che per la prima volta in Europa svela al pubblico la collezione completa degli scatti su Frida di Nickolas Muray, suo amico di lunga data e amante. Su tutti, “Frida Kahlo on White Bench” la foto più iconica. La mostra immersiva è in programma presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino fino 5 Giugno 2022.
"Nick,
I love you like I would love an angel.
You are a Lillie of the valley my love.
I will never forget you, never, never.
You are my whole live
I hope you will never forget this."
Frida
Sessanta scatti di Nickolas Muray nei momenti più segreti della vita di Frida Kahlo, simbolo pop del femminismo e del Messico, per far scoprire a tutto il pubblico la donna che si cela dietro l’artista e conoscerne i segreti.
Un mostra fotografica che per la prima volta in Europa svela al pubblico la collezione completa degli scatti su Frida di Nickolas Muray, suo amico di lunga data e amante. Su tutti, “Frida Kahlo on White Bench” la foto più iconica. La mostra immersiva è in programma presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino fino 5 Giugno 2022.
"Nick,
I love you like I would love an angel.
You are a Lillie of the valley my love.
I will never forget you, never, never.
You are my whole live
I hope you will never forget this."
Frida
0 Commenti
Non ci sono commenti per questo articolo. Sii il primo a lasciare un messaggio!